Kitab-ï-Bahriyye

 

L’atlante di Piri è una delle opere più significative della cultura ottomana, in essa sono uniti elementi della scienza e della letteratura, connessi, questi, alla descrizione delle rotte, dei venti, dei luoghi.

Portulano turcoQuesto antico atlante-portulano del Mediterraneo composto in due tempi (1521 e 1526) dall’ammiraglio turco Piri Re’is reca il titolo  di Kitab-ï-Bahriyye, ovvero Libro della Marina e descrive per i naviganti e solo per essi tutte le particolarità (città, fiumi, monti, golfi, isole, secche, ecc.) necessarie per riconoscere i luoghi.

Se si pensa all’evidenza con la quale sono indicati i fiumi, non si può non convenire sulla loro importanza, essendo essi di grande interesse per le squadre navali, poiché le foci costituivano buon ridosso notturno e perché in esse ci si riforniva di acqua dolce.

Tra i maggiori corsi d’acqua marchigiani indicati troviamo il fiume Cesano, da cui ne possiamo dedurre il suo rilievo e la sua alta navigabilità. Il portulano mostra in modo inequivocabile il fiume Cesano, con due casette (presumibilmente dogane) sulle sponde di esso, ove stavano i gabellieri (doganieri), a testimonianza di luogo di confine con alto traffico commerciale.

Per chi fosse interessato ad approfondimenti, Il codice Kitab-ï-Bahriyye è conservato nella Biblioteca Universitaria di Bologna, ms. Marsili, n. 3609.